giovedì 11 novembre 2010

I colori del silenzio.

Costamasnaga
Ricevo  questa foto con un commento e naturalmente ringrazio e pubblico.
Ciao a tutti sono Angelo,questa foto e' stata scattata nel giardino della scuola materna  "Locati  Beretta",mi piace principalmente  per due motivi : per i colori forti ,accesi e di tutte le tinte e per il meritato "riposo" dei giochi  in attesa di una nuova stagione.

15 commenti:

  1. Complimenti Angelo, bella foto.Incredibili i colori di tutte le tonalita' e il contrasto immaginario con lo stesso giardino popolato da vocianti bambini.
    P.s. Il titolo l'ho scelto io... se qualcuno ha un titolo migliore si faccia avanti.

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  2. io la significativa foto nonchè bellissima la chiamo GIOCHI D'AUTUNNO è banale ma rende-
    In questi giorni ho letto un piccolo romanzo di PAOLA CEREDA una scrittrice originaria di Veduggio finalista al premio Calvino-
    Si intitola DELLA VITA DI ALFREDO. Narra le vicende di una comunità della Brianza vista con gli occhi di Alfredo un falegname diverso (ùregia). (indovina il paese di ambientazione dove a Natale le ditte regalano ai clienti cioccolatini a forma di bullone).Tornando al romanzo sono piccoli vissuti quotidiani con personaggi soprattutto femminili con comportamenti tipici brianzoli di qualche (non troppi) anni fa. E' spassoso e nello stesso tempo amaro ci si affeziona ai personaggi che si arrabattono come possono, come si dice da noi"l'importante è che non si venga a sapere".

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  3. Wow, bellissimi colori, poi sembra proprio che il parco si stia "riposando" in attesa della primavera successiva :-)
    Proprio una bella foto.

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  4. Caro anonimo, anche io casualmente ho letto il libro "Della vita di Alfredo", e ho anche parlato con l'autrice. Condivido con te le tue impressioni: il racconto che si snoda nel libro è molto veritiero di un certo modo di vivere brianzolo, tra fanatismi religiosi, processioni, pettegolezzi, razzismo verso i drogati, i "terroni", i neri, e anche i gay. Mi ricorda molto una famiglia di quelle parti che ho conosciuto, con tanti pregiudizi e paura del giudizio degli altri.
    Ecco invece il finale di un romanzo che mi ha colpito molto, scritto d Italo Svevo nel 1928, "La coscienza di Zeno", e purtroppo secondo me molto profetico e tragico:
    "Quando i gas velenosi non basteranno più, un uomo fatto come tutti gli altri nel segreto di una stanza di questo mondo, inventerà un esplosivo incomparabile, in confronto al quale gli esplosivi attualmente esistenti saranno considerati quali innocui giocattoli. Ed un altro uomo fatto anche lui come tutti gli altri, ma degli altri un po' più ammalato, ruberà tale esplosivo e si arrampicherà al centro della Terra per porlo nel punto ove il suo effetto potrà essere il massimo. Ci sarà un'esplosione enorme che nessuno udrà e la Terra ritornata alla forma di nebulosa errerà nei cieli priva di parassiti e malattie".

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  5. A me i colori dell'autunno piacciono. Sono allegri, forti, quasi violenti. Mi piace, quando sono a casa dall'università, sedermi sul balcone mentre cala la sera e guardare gli alberi. Ho la fortuna di abitare vicino ad un bosco, che durante questa stagione cambia la sua veste. E' colorato l'autunno e sembra una stagione felice: è un'esplosione di colori!! Però è anche ingannevole....è l'anticamera dell'inverno, dove tutto dorme e tutto tace. La neve copre e nasconde qualsiasi cosa. Con la neve sembra tutto più bello, delicato, soffice. Anche le foglie coprono...ma non si sciolgono al sole, bisogna spostarle. Certe persone sono come le foglie d'autunno: colorate, energiche e piene di iniziativa. Alla prima folata di vento però cadono, e con loro tutti i progetti proposti a cui magari avevamo lavorato, con loro, instaurando anche dei legami. Con loro cadono anche le aspettattive che noi avevamo nutrito. Ma non ce ne accorgiamo subito, perchè loro sono molto brave a trovare scuse e spiegazioni. Coprono tutto, magari con un sorriso stampato sul volto. E quando è il momento di fare ordine, non rimane che prendere coraggio e con un rastrello, iniziare a pulire...cercando di ignorare le lacrime. Le foglie colorate sono bugiarde: non è una festa a cui siamo invitati, ma ad una silenziosa attesa.

    Che cosa stiamo aspettando?

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  6. Anonimo e pandora,mi avete incuriosito.Dove posso trovare il libro? lo trovo anche in biblioteca?ma e un genere tipo Andrea Vitali?


    Fairy:Anche a me piacciono i colori e l'autunno,quello che non mi piace e' il buio che scende presto e la pioggia. Molta bella la metafora sulle persone, e' vero spesso l'aspetto ci inganna...

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  7. Cara FairyQueen, non ho mai pensato al colore delle foglie e all'allegria che portano rapportati alle persone, è un'osservazione molto acuta e molto vera; però sotto le foglie nella terra umida, sta germogliando una nuova rinascita, magari con altre persone che nel frattempo sono maturate, e in primavera sbocceranno al sole. E' per questo che abbiamo aspettato.

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  8. Cafecaracas, il libro "La coscienza di Zeno" è un classico della letteratura italiana del Novecento, niente a che vedere (con tutto il rispetto) con i romanzi di Andrea Vitali. Sicuramente lo trovi in biblioteca.
    E' però un po' impegnativo da leggere.
    Una poesia che mi piace molto e che in un certo senso parla dell'autunno è Soldati di Ungaretti.
    "Si sta come d'autunno
    sugli alberi le foglie"

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  9. pandora...intendevo il libro"della vita di Alfredo".Di leggere un libro pesante e pessimista come "la coscienza di Zeno" non ne ho la minima voglia...

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  10. Bentornata Mordicchio,mi piace la speranza che traspare dalle tue parole...

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  11. Pandora mi contatta via mail e mi fara' recapitare il libro in cambio della promessa di leggerlo.ok

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  12. Credo che Mordicchio abbia ragione. Le foglie tengono caldo il terreno, e con il loro calore cercano di proteggerlo dall'inverno che arriva. Iniziano ad abituarlo alla rigida stagione. Così il terreno può ricaricarsi e affrontare il freddo. Però certe volte non va bene coprire troppo: chi viene coperto o corre il rischio di venire soffocato oppure di vedere attraverso un qualcosa che falsa la realtà stessa. A me è capitato ultimamente di vedere situazioni di "tensione" e la soluzione era una sola: nascondere tutto sotto il tappeto. Dopo un po' la fiducia allora si perde e una volta rotto [o allentato] un certo tipo di legame è difficile ricominciare....Il terreno però deve essere pronto: un leone saggio direbbe è il "Cerchio della Vita"...E un babbuino saggio direbbe: dal passato puoi scappare oppure imparare qualcosa. Le foglie che cadono sono sintomatiche di necessità di cambiare: ovvio che persone con cui avevamo stabilito un legame lasciano un pezzetto di loro in noi, ma questo non deve permettere al nostro terreno di diventare arido. Il ricordo dei bei momenti, come il caldo delle foglie cadute, riesce a lenire le ferite e a dare un po' di coraggio ad aprirsi.

    Riuscirà un terreno che ha sofferto a far germogliare ancora qualcosa? Forse vale la pena aspettare, per scoprire se tale miracolo è possibile....

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  13. Riflessione molto pertinente, è proprio vero che non ci si deve aspettare niente da nessuno
    in questo caso si parla delle proprie esperienze personali che possono essere dolorose
    La maggior parte delle persone cerca il proprio benessere e sta alla larga da chi vuole rispetto e amicizia sincera. Il terreno coperto di foglie secche e decomposte è pieno di lombrichi che rinnoveranno l'HUMUS e cosi sicuramente nascerà un bellissimo fiore. E' triste aspettare ma ne varrà la pena.

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  14. Bellissima foto!! Complimenti al fotografo!

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  15. ma questo sito non viene mai aggiornato?

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